Manziana 2010 - L'ANIMA INCANTATA

Vai ai contenuti

Menu principale:

Mostre
 
 

Mostra personale Manziana 2010

Presentazione



L'Anima Incantata è il mio sogno: un sogno che aspira ad altri sogni! Per questo, vincendo i miei pudori e la mia timidezza ho trovato il coraggio per "espormi", insieme alle mie immagini venute dal profondo.

Uso il termine Anima come lo intende Hillman, perché è un termine che non ama la precisione scientifica e  non si identifica con la mente individuale ma ci invita a sospettare che la nostra psiche possieda aspetti nascosti,  ricchi di significato,  pagine da sfogliare anche attraverso la creatività.
L'anima va oltre l'individuo singolo che la rappresenta per appartenere a tutti e ci lega e ci avvince con il suo chiaro scuro, sussurrandoci parole sconosciute che ci colpiscono come se le avessimo pensate noi, da sempre.
Incantata perché, sempre parafrasando  Hillman, le immagini prendendo forma "attraggono e trattengono l'attenzione. Concentrano pensieri e sentimenti, sospendendo l'azione."

Ma come e dove ho conosciuto l'Anima e l'Incanto?

Per la prima volta nell'infanzia, crescendo circondata da un grande affetto e conoscendo la felicità del gioco in luoghi ricchi di borghi, di chiese, di vicoli, di rupi e di colline, animati da una bellezza austera e solare allo stesso tempo.

Poi da adulta nel mio mondo professionale. La mia esperienza di psichiatra infatti mi ha portata a visitare contenuti profondi  di una geografia complessa, spaesante e avvincente allo stesso tempo.

Hillman ci insegna che "ciascuno di noi ha un'anima e l'esperienza che ne facciamo ci offre una via d'accesso a ciò che avviene negli altri"
Il contatto con le storie dell'anima vissute durante l'esperienza professionale nel grande "castello dei destini incrociati" mi hanno  permesso di sviluppare una sensibilità nei confronti del profondo bisogno di leggerezza che si respira ascoltando le sofferenze dell'anima, per poi scoprire che questo avviene anche laddove questa sofferenza,  apparentemente, sembrerebbe non esserci.

Le fiabe sono vere dice Calvino sono tutti i destini possibili che possono darsi ad un uomo ed ad una donna. La fiaba è di tutti, è un sentire comune, un sogno che cerca la sua espressione, la sua forma attraverso l'immaginazione e "l'immaginazione tende ad andare verso ciò che non è qui. E' per questo che chiamiamo "espressione creativa" il rendere visibile ciò che non è qui."
Sempre più incantata dai riflessi dell'Anima ho acconsentito a seguire il destino di tramite del  segreto che, attraverso un fascino sottile, lega l'uomo al suo contesto e lo restituisce al desiderio, forse intravisto in un sogno, di un'armonia gioiosa tra le piccole e le grandi    cose.

La magia della creatività significa anche riuscire a rappresentare la trasformazione, il cambiamento: qualcosa che, se guardato con gli occhi dell'anima, sembra anche qualcos'altro….
Ognuno di noi ha un suo linguaggio interiore che è legato alla  storia personale e vive le proprie emozioni nella particolare dimensione di individuale.
Comunicare la propria esperienza creativa  significa riuscire a parlare quella lingua misteriosa che ci rende tutti vicini che ci fa sentire parte di qualcosa che si può condividere allentando le difese che dobbiamo costruirci per non essere catturati dalle tante minacce che avvertiamo.

Se cerchiamo cose certe tangibili è perché abbiamo imparato a diffidare della penombra, della linea di confine tra il sogno e la cosiddetta realtà, è perché abbiamo conosciuto la paura del cambiamento e non siamo più disposti a lasciarci andare facilmente, come quando sapevamo giocare e una monetina diventava un tesoro, la carta iridescente di un uovo di pasqua l'abito di una principessa, il tavolo con le sedie il castello del re.

Ho iniziato per gioco, quasi otto anni fa, un gioco che ha aperto un orizzonte inaspettato e dato vita ad un dialogo con la mia anima silenzioso e costante: qualcosa di irrinunciabile.
Una melodia  che tesse le trame di tante storie e di tanti paesaggi interiori, esperienze preziose, rivisitate con quella leggerezza di cui  abbiamo tanto bisogno e che è quasi sempre troppo lontana.
Le immagini hanno fatto la loro comparsa, mosse da una spinta interiore che non potrei non definire misteriosa per suscitare emozioni da condividere con altre anime."
Autrice ama utilizzare strumenti molto semplici: le matite colorate.
Il profumo del legno delle matite, le sfumature di colore mi hanno riportano ai giochi d'infanzia quando su un foglio di carta, con pochi segni, si potevano raccontare tante storie ed immaginare che tutto brillasse e si muovesse davvero.

I soggetti che più spesso  rappresento sono i paesaggi incantati dove borghi immaginari si ergono arrampicati su rupi fatate e castelli fiabeschi dominano scenari ricchi di colore e di luce.
Le tematiche poi si sono arricchite di creature e di volti sgorgati dal profondo di una soggettività sensibile ai vissuti dei tanti mondi interiori che si sono intrecciati al mio negli anni.

Il contenuto ricorrente nei miei disegni è come l'opera dell'uomo, che si esprime soprattutto nell'abitare, si integri in modo quasi vivo "parlante", "osservante," nel contesto vitale che lo ospita tra le pieghe infinite della sua immanenza.

L'uomo non può sfuggire al sospetto che potrebbe essere così alzando le spalle e pensando ad un'utopia colorata che cerca invano di colonizzare il buio.

Se vogliamo, possiamo rinunciare ai nostri sogni e scegliere di non vivere, di non essere parte dell'Anima. Oppure attraverso il compimento della nostra esistenza individuale possiamo permettere all'anima di palesarsi  alla vita di vivere e sognando consentire di essere sognati.


           Paola Senesi

Copyright (c)Paola Senesi. Tutti i diritti riservati.



 
Torna ai contenuti | Torna al menu